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le genti sanza contradicimento d altra Fede. E creden- dosi tutt i suoi nimici aver vinti, sí si tornava nell oste per posare, e perché potessero fare le loro battaglie l al- tre Virtù. E nel tornare ch ella fece, ebbe novelle da li suoi cava- lieri che sei Resie eran giunte nel campo con grande sforzo di gente e con grandissimo furore, e richiedevalla di battaglia. A queste novelle tornoe nel campo co la sua gente, amannata di combattere con qualunque altra Fe- de si trovasse. E quando vidi questo dissi: Dimmi, maestra de le Virtudi, chi son queste Fedi che sono tan- to indugiate, e ora son giunte con cotanto furore, che pariano tutte le battaglie de la nostra Fede racquietate? Ed ella disse: Questi sono sei grandissimi baroni de la Fede Cristiana, che si sono rubellati da lei per malizia di troppo senno; e catuno ha fatta sua legge. E io dissi: In che modo per malizia di troppo senno? Ed ella disse: Questi baroni furono sei grandissimi prelati del- la Chiesa di Dio, e uomini molto litterati e savi maestri, che leggendo nella Divina Scrittura trovaro, secondo ve- race intendimento, che la vita dell uomo era molto stret- ta a potersi salvare: perché neuno potea avere paradiso seguitando il diletto della carne e la gloria del mondo. Della qual cosa eran questi prelati molto dolenti, ché sentendosi in grandi dignitadi da potere ben godere, vo- leano paradiso e questo mondo abracciare: però s inge- gnaro con grandi sottigliezze, e trovaro nuovi intendi- menti a la Divina Scrittura, per li quali allargâr la vita Letteratura italiana Einaudi 62 Bono Giamboni - Libro de vizî e delle virtudi dell uomo con potersi salvare. E per questi intendimenti ha catuno trovata sua legge (e non s accorda l una coll altra); ed hanno la predicata alle genti, e fatta crede- re a molti matti, per la larghezza della vita, e spezialmen- te a coloro che s aviano già posto in cuore di non servare la legge di Dio, tanto gli stringea il diletto del mondo. E quando ebbe cosí detto dissi: Come hanno nome queste Risie? Ed ella disse: Paterini, Gazzeri, Leoni- ste, Arnaldiste, Speroniste, Circoncisi; e catuna è dal suo prelato nominata. E dicendo queste parole, vedemmo che tutte e sei le dette Resie si raccolsero insieme; e di tutte le genti loro, ch eran diverse, fecero una schiera molto grande, ad in- tendimento di venire molto stretti e schierati cosí grossi contra la Fede Cristiana, e di rompere e di mettere in caccia tutta sua gente. E quand ebber questa schiera fat- ta cosí grossa, trassersi innanzi a cominciar la battaglia. Quando la Fede Cristiana vide venire i servi suoi contra sé, e coloro che le aveano giurata fedaltà e aviengliele rotta, ricordandosi del tradimento che le avean fatto fue molto allegra, perché vide ch era tempo e stagione che se ne potea vendicare; e aperse loro la via e lasciolle ve- nire, perché s accorse che veniano molto sfrenatamente e con gran furore e con molte parole. E quando fuor ve- nute quanto le parve, le rinchiuse nel miluogo della sua gente e preseli tutti, sí che neuno ne poté campare. E quando li ebbe presi e legati, li esaminò diligentemente e fecesi aprire tutte le loro credenze e l intendimenti che davano alla Scrittura Divina. Allora s avide che per sem- plicità v eran caduti e per diletto delle cose del mondo: però perdonò a coloro che di buon core volle tornare; e li altri fece ardere incontanente in un fuoco il qual facea sí fiatoso fummo, che tutte le contrade appuzzò. Letteratura italiana Einaudi 63 Bono Giamboni - Libro de vizî e delle virtudi CAPITOLO XLIII Dell edificare delle chiese, e dell ordinare de prelati. Dopo questa vittoria si partí del campo la Fede Cri- stiana, e venne a Roma, e ivi edificò e fece molte chiese in onore delli apostoli e di martiri che furon morti nella battaglia ch ebbe co la Fede Pagana; e in onore di molti confessori che in quella battaglia duraro gran fatica; e in onore di molti altri santi e sante di Dio, per li cui meriti era molto cresciuta la Fede Cristiana. E nelle dette chie- se mise ministri per li quali si lodasse il Segnore, e le det- te chiese si dovessero ministrare; e fece calonaci e preti e piovani e priori e arcidiacani e arcipreti e proposti e abati e vescovi e arcivescovi e patriarche e cardinali, e dassezzo fece il papa, che di tutti i cherici fosse signore; e diede il suo officio a catuno, e comandoe che come il suo officio portasse dovesse ministrare. E la Fede Cri- stiana innanzi, e tutti i detti cherici apresso, e poi tutta la gente del mondo fecero nelle chiese gran sacrificio; e con devote e fedeli orazioni lodaro lo Segnore de la gran vittoria che sopra nimici avea lor data. E dipo quelle orazioni fuorono poscia tutti li uomini e le femine del mondo, per li amonimenti della Fede, molto perfetti. CAPITOLO XLIV Del consiglio ch ebbe Satanasso co le Furie infernali. Veggendo Satanasso, il quale è prencipe de demonî, che tutta la gente del mondo era convertita a la Fede Cristiana, e per li suoi amonimenti erano molto perfetti Letteratura italiana Einaudi 64 Bono Giamboni - Libro de vizî e delle virtudi divenuti, e ch eran cacciate via tutte le sue Fedi e Resie ch avea seminate nel mondo, che mettiamo le genti in errore, cominciò ad esser molto dolente, e specialmente perch era certo che non potea più l uomo o la femina in- gannare infin che de la verace Fede fossero armati. Però raunò tutti i demonî e le Furie infernali, e pigliò consi- glio da loro che via sopra questi fatti dovesse tenere, che de le genti del mondo cosí al tutto perdente non fosse. E fuoro certi demonî che diedero per consiglio che con Dio onnipotente cominciassero la guerra e dessesi grande impedimento alle sue operazioni, sicché li venis- se voglia di conciarsi co·lloro, e delle genti del mondo quetare una parte: che peggio non potea lor fare Dio che privarli de li uomini e delle femine del mondo cosí al postutto. E altri v ebe che dissero che per li demonî si turbassero e commovessero i pianeti e impedimentissesi il corso loro, sí che la Natura non potesse in terra fare le sue operazioni; e facesser venire nel mondo gran piaghe e grandissime e terribili pestilenzie, sicché si spegnesse l umana generazione e neuno non andasse poscia in pa- radiso, e rimanessero vòte le sante sediora di paradiso che si debbon riempiere. Al dassezzo si levoe Mamone, cioè quel demonio ch è sopra le ricchezze e sopra amministrar la gloria del mon- do; e consigliando disse: A cominciare con Dio onni- potente guerra non mi pare che sia convenevole, perché la cominciammo altra volta, e piglioccene male, e fum- mone di buon luogo cacciati, cioè di paradiso, e delle santissime sediora là ove eravamo allogati. E ad impedi- mentire il corso dei pianeti, e a tòrre a la Natura in terra la sua operazione, e a far venire nel mondo pestilenzie e piaghe, non credo che ci fosse licito a fare: che avegna ch ogni mal si faccia per noi, non è niuno sí piccolo o vi- le che per noi si possa fare, se non è prima da Dio con- ceduto. Ma se vogliamo spegnere la Fede Cristiana e spo- Letteratura italiana Einaudi 65 Bono Giamboni - Libro de vizî e delle virtudi gliarne l uomo al postutto, sicché ritorni in nostra pode- stà, parmi che tegnamo questa via. Io ho un uomo alle mani il qual s appella Maommetti, che insin da teneretta età è riposto nel mio grembo e nutricato del mio latte e cresciuto e allevato del mio pane; e oggimai è compiuto [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ] |