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e sol m apporta gioia, e fa l altezza del mio bel pensero il falso falso e l ver più che mai vero. 10 49 M arde ed aghiaccia Amor, lega ed impiaga; or foco, or neve, or laccio, or stral m offende, ma gli occhi, il petto, il crine la mi prende con modo tal che d ogni mal m appaga. 4 Anzi, fa che non sia mortal la piaga, che l foco non consumi onde s accende il nodo, i membri ancor fratti non rende, che pur del freddo umor sia l alma vaga. 8 E sì dolce è l incendio, e grato il ghiaccio, i legami soavi, il dardo ameno, che giova piaga, ardor, prigion e gielo; 11 Letteratura italiana Einaudi 74 Vittoria Colonna - Rime ond io felice avolta al vago laccio gelido, vulnerato e d ardor pieno, ringrazio il Fato, Amor, Natura, il Ciel. 14 50 Come superba suol fiamma sovente correr licenzïosa, ond in brev ora quanto s adopra a spegnerla divora, tal che del suo rimedio altri si pente, 4 così dal foco mio chiaro ed ardente ove l alma si strugge, ove s onora, quante lacrime il cor li mand ognora contra se stesso consumar le sente. 8 Né solo il pianto si risolve in danno, ma quanti io formo liberi penseri, nel servo mio desio converte Amore, 11 e quasi infermo ch omai si disperi, che attende al cibo e pur manca il vigore, contra la mia salute anch io m affanno. 14 51 Fuor di me tutto in quello entra il mio core dove questi occhi miei li aprir la via, e quando dal mio seno gli già uscia alto gridai: «Dove il conduci, Amore?». 4 Egli, con volo audace: «Al proprio errore», rispose; «quel ch io custodir solia con tanta forza e tanta gelosia che non ha più di ritornar valore». 8 Niun soccorso a me vien da mia ragione; ella contra d Amor si trova imbelle, e a suoi consigli il mio furor s oppone. 11 Letteratura italiana Einaudi 75 Vittoria Colonna - Rime Quinci non spero più d uscir di quelle torte e dubbiose vie ch Amor compone, e so che l error mio forza è di stelle. 14 52 Occhi, piangiamo tanto che voi perdiate il lume ed il il timore di non veder più mai luce minore, che se basta mio ardir, vostro vigore, a penetrar il Cielo, 5 sdegnar debbiamo ogni altra vista in terra, e con l imagin bella sculta al core, scarca d ogni altro zelo, contempliamo il valor ch ivi si serra, e avrem per breve guerra 10 eterna pace; a lei debito onore darem fuggendo d Atteon l errore. Letteratura italiana Einaudi 76 Vittoria Colonna - Rime RIME SPIRITUALI secondo l edizione valgrisi 1546 1 Poi che l mio casto amor gran tempo tenne l alma di fama accesa, ed ella un angue in sen nudrio, per cui dolente or langue volta al Signor, onde il rimedio venne, 4 i santi chiodi omai sieno mie penne, e puro inchiostro il prezïoso sangue, vergata carta il sacro corpo exangue, sì ch io scriva per me quel ch Ei sostenne. 8 Chiamar qui non convien Parnaso o Delo, ch ad altra acqua s aspira, ad altro monte si poggia, u piede uman per sé non sale; 11 quel Sol ch alluma gli elementi e l Cielo prego, ch aprendo il Suo lucido fonte mi porga umor a la gran sete equale. 14 2 L alto Signor, del cui valor congionte tien due varie nature un sol subietto, prego che sia il mio Apollo, e gli occhi e l petto mi bagni omai del Suo celeste fonte, 4 sì che scopra altre muse ed altro monte la vera fede al mio basso intelletto, e spiri l aura sacra altro concetto che renda al cor l eterne grazie conte. 8 Non cerco ornar le tempie mie d alloro, né con Icaro alzarmi, onde poi d alto abbia a cader nel mio morir secondo; 11 Letteratura italiana Einaudi 77 Vittoria Colonna - Rime spero viver mai sempre e d altro ch oro aver corona se non leggier salto saprò in tutto fuggir dal falso mondo. 14 3 Parrà forse ad alcun che non ben sano sia il mio parlar di quelle eterne cose tanto a l occhio mortal lontane, ascose, che son sovra l ingegno e corso umano. 4 Non han, credo, costor guardato al piano de l umiltate, e quante ella pompose spoglie riporti, e che de le ventose glorie del mondo ha l uom diletto invano, 8 La fe mostra al desio gli eterni e grandi oblighi che mi stanno in mille modi altamente scolpiti in mezzo l core; 11 Lui, che sol il può far, prego che mandi virtù che scioglia e spezzi i duri nodi a la mia lingua, onde Li renda onore. 14 4 S in man prender non soglio unqua la lima del buon giudicio, e, ricercando intorno con occhio disdegnoso, io non adorno né tergo la mia rozza incolta rima, 4 nasce perché non è mia cura prima procacciar di ciò lode, o fuggir scorno, né che, dopo il mio lieto al Ciel ritorno, viva ella al mondo in più onorata stima; 8 ma dal foco divin, che l mio intelletto, sua mercé, infiamma, convien ch escan fore mal mio grado talor queste faville; Letteratura italiana Einaudi 78 Vittoria Colonna - Rime e s alcuna di lor un gentil core avien che scaldi mille volte e mille ringraziar debbo il mio felice errore. 14 5 Con la croce a gran passi ir vorrei dietro al Signor per angusto erto sentero, sì ch io scorgessi in parte il lume vero ch altro che l senso aperse al fedel Pietro; 4 e, se tanta mercede or non impetro, non è ch Ei non si mostri almo e sincero, lassa! ma non scorgo io con l occhio intero questa umana speranza esser di vetro; 8 ché s io lo cor umil puro e mendico appresentassi a la divina mensa, ove con dolci ed ordinate tempre 11 l Angel di Dio, nostro verace amico, Se stesso in cibo per amor dispensa, ne sarei forse un dì sazia per sempre. 14 6 Pende l alto Signor sul duro legno per le nostre empie colpe, e l tristo core non prende tal virtù da quel valore, che pender sol da Lui diventi degno. 4 Con divine parole il ben dissegno fece Ei del viver vero, e poi colore gli die col sangue, e che de l opra amore fosse cagion ne dà Se stesso in pegno. 8 Viva di fiamma l alma, e l intelletto di luce appaghi, e con questa e con quella erga e rinforzi il purgato desire; 11 Letteratura italiana Einaudi 79 Vittoria Colonna - Rime vengano a mille in me calde quadrella da l aspre piaghe, ond io con vero effetto prenda vita immortal dal Suo morire. 14 7 Da Dio mandata, angelica mia scorta, guida per dritto calle al Ciel la mente, e, qualora l alma al suo cader consente, reprendi il freno e l pie lasso conforta, 4 sì ch a le nozze eterne non sia morta ogni mia luce, ma con lampa ardente, chiamata dal Signor, saggia, prudente, aperta al giunger mio trovi la porta; 8 e, perché l cor L aspetti a ciascun ora per girGli incontro lietamente armato di pur santo amor, di viva fede, 11 poich hai di me la cura, ed ei ti crede, mostrami i segni, quasi interna aurora, del venir del mio Sol chiaro e beato. 14 8 Tempo è pur ch io, con la precinta vesta, con l orecchie e con gli occhi avidi intenti, e con le faci in man vive ed ardenti, aspetti il caro Sposo e lieta e presta 4 per onorarLo reverente onesta, avendo al cor glialtri desiri spenti, e brami l amor Suo, l ira paventi, sì ch Ei mi trovi al gran bisogno desta. 8 Non ch io sol prezzi i Suoi doni infiniti e le soavi Sue alte parole, onde vita immortal lieto m offerse, 11 Letteratura italiana Einaudi 80 [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ] |